Pompei

Pompei, la città romana meglio conservata al mondo

Dall’agriturismo La Morella, gli scavi archeologici di Pompei distano pochi chilometri. Un’occasione irripetibile per visitare la città romana meglio conservata

Scavi archeologici Pompei

Pompei (Pompeii in latino), divenne una città romana a partire dal III secolo a.C. Al momento dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., Pompei era la principale città della zona. La sua prosperità derivava dall’agricoltura praticata sui fertilissimi suoli vulcanici e dalle estese relazioni commerciali. Ospitava  delle lussuose ville di proprietà di alcune famiglie romane patrizie ed era dunque uno dei luoghi simbolo di quella Campania Felix il clima, la cui bellezza e la cui fertilità aveva affascinato i romani.

La casa del fauno a Pompei
Terme del Foro a Pompei
Agriturismo vicino a Vesuvio ed Ercolano

Agriturismo vicino agli scavi di Pompei

Il sito archeologico di Pompei è oggi il secondo sito italiano più visitato, dopo il Colosseo. Conta oltre due milioni di visite l’anno ed è raggiungibile dalla Masseria La Morella in auto (59 km, in genere circa 55 minuti, secondo Google maps) o in treno. A causa del traffico intenso nella zona metropolitana di Napoli, il nostro agriturismo sito in provincia di Salerno offre un punto di partenza relativamente più comodo rispetto alla maggior parte della stessa  provincia di Napoli.

Con i suoi 45 ettari decorati di case, strade, piazze e monumenti, cristallizzati al momento dell’eruzione, Pompei vi offrirà un’istantanea straordinariamente vivida sull’arte, sull’architettura, sull’organizzazione sociale ed urbana e sulla vita quotidiana di una città romana di epoca imperiale. Oltre alle numerose attrazioni presenti all’interno della area archeologica, la straordinaria Villa dei Misteri merita una visita a parte.

Per maggiori informazioni, è possibile visitare il sito della soprintendenza di Pompei.

STORIA DEGLI SCAVI

Gli scavi del sito archeologico iniziarono nel 1748, per volere di Carlo di Borbone. Inizialmente essi procedettero in maniera discontinua. Agli inizi del 1800, durante l’occupazione francese, i lavori ebbero un nuovo impulso che si esaurì col ritorno dei Borboni.

Con l’unità d’Italia si ebbe una svolta: si cercò di applicare un metodo di scavo più sistematico, nel tentativo di collegare i nuclei già portati alla luce. È durante questo periodo che iniziarono a essere introdotti i calchi di gesso, che consentivano di preservare l’immagine delle vittime dell’eruzione.

Dagli anni Venti furono scoperti alcuni degli edifici più importanti della città e fu completata la delimitazione della città. Si iniziò inoltre a valutare gli strati più profondi della città, antecedenti al 79 d.C.. Oggi, i lavori di scavo si sono ridotti a causa della mancanza di risorse, concentrate principalmente sul restauro degli edifici già portati alla luce.

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