La
splendida Grotta dell'Angelo si trova sul fianco della splendida vallata del
fiume Tusciano. Si raggiunge con una escursione a piedi o in fuoristrada.
Contiene al suo interno una basilica e cinque cappelle, con numerosi affreschi
di stile bizantino. Il punto di partenza è Ariano (frazione del comune di
Olevano sul Tusciano), a circa 15 minuti di macchina dalla Morella.
Nell’Altomedioevo, in Italia Meridionale, sorgono numerosi cenobi, comunità
monastiche,
santuari, alcuni dei quali conobbero un grande sviluppo divenendo meta fissa di
pellegrinaggi. E’ questo il caso della Grotta dell’Angelo, santuario dedicato a
S. Michele, santo guerriero, e sede di un complesso monastico.
All’interno della suggestiva caverna naturale si ammirano sei cappelle, mentre
di una settima si sono rinvenuti i resti all’esterno.
Di esse si fa menzione nell’Itinerarium Bernardi Monachi in cui il monaco
Bernardo narra del suo pellegrinaggio in Terrasanta datato tra l’867 e l’870.
Ritornato
da Gerusalemme, il monaco si recò a visitare un luogo sacro situato sul Monte
Aureo dove vide sette altari (sette cappelle).
Alle prime due chiesette si accede attraverso una scalinata. La prima cappella,
più grande, appare subito ai nostri occhi riccamente decorata da affreschi. La
seconda, posta sulla sinistra, si presenta più piccola, coperta da una cupola
che ricorda le tipiche costruzioni “a trullo” e ornata
da due nicchie poste ai lati dell’ingresso.
Sul frontone della cappella si ammira un affresco raffigurante La Madonna con
Bambino tra due Angeli.
La chiesa principale, precedentemente citata, è costituita da un’aula
rettangolare culminante in tre absidi. Come si è già detto, la cappella appare
ornata da splendidi affreschi; sulle sue pareti, da sinistra, si può ammirare il
Ciclo Cristologico diviso in due registri: in alto vi sono L’Annunciazione, la
Visitazione, la Natività, la Lavanda del Bambino e il Dubbio di Giuseppe, la
Presentazione al Tempio; sul registro inferiore sono I Re Magi da Erode, la
Strage degli Innocenti, l’Adorazione dei Magi, l’Apparizione
dell’Angelo
a Giuseppe e la Fuga in Egitto.
Sulla parete di destra sono raffigurati il Battesimo, la Crocifissione e altre
due scene purtroppo non leggibili.
Un secondo ciclo di affreschi si identifica sulle pareti della cappella: sono le
scene dedicate a S. Pietro. Il Santo è rappresentato tra dieci santi, con Simon
Mago dinanzi a Nerone, nella scena della sua crocifissione ed in carcere
visitato dall’Angelo. S. Pietro appare inoltre anche al centro dell’abside di
destra tra i quattro evangelisti.
Nell’abside centrale si ammira la Vergine con Bambino circondata da quattro
Santi. All’interno del deambulatorio, in una nicchia, sulla destra, è
rappresentato S. Vito accompagnato dalla scritta SCS BITUS.
Gli storici dell’arte hanno datato questi affreschi tra il X e l’XI sec.
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